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Corvo

La Storia

“a pochi chilometri da Palermo.. a pochi passi dalla caotica Palermo, poggiato su una collinetta ridente, ha scelto di vivere un agglomerato di umanità, fatto di lavoratori silenziosi, onesti e laboriosi.. ecco, così potrebbe cominciare la storia di Casteldaccia, del vino Corvo e dei duchi di Salaparuta.”

Silvio Ruffino, I Duchi di Salaparuta, 1992
Dagli appezzamenti della Valle Corvo, nel 1824 inizia la storia di una delle realtà più longeve nel panorama vitivinicolo italiano. Il Principe Giuseppe Alliata, guidato dalla passione e dalla voglia di cambiamento, vinificherà, per la prima volta nella sua dimora a Bagheria, le uve provenienti dai suoi vigneti che daranno vita ai primi due vini: Corvo Bianco e Corvo Rosso.

Giuseppe Alliata darà così il via al primo esempio di imprenditoria vinicola siciliana che di lì a poco avrebbe varcato i confini regionali, arrivando in Italia e approdando poi nei mercati esteri.

1824

È la data a cui facciamo riferimento quando vogliamo collocare nel tempo la nascita di Corvo. È l’anno in cui Giuseppe Alliata muove i primi passi nel mondo del vino. Impianterà 1.000 barbatelle di zibibbo nella zona del piano Sant’Oliva, alle porte di Palermo, parteciperà alla sua prima vendemmia e vinificherà le proprie uve nei locali di Villa Valguarnera a Bagheria, adibiti a cantina.
Negli stessi anni, presso il piano terra di Palazzo Alliata, su Piazza Bologni a Palermo, verrà creata la prima enoteca per la vendita dei primi vini: Corvo Rosso e Corvo Bianco. Da lì verranno anche effettuate spedizioni a domicilio.

1844

La direzione dell’azienda vinicola passa da Giuseppe Alliata a Duca Edoardo di Salaparuta che, grazie al matrimonio con Felicita Lo Faso, ottiene in dote numerosi feudi e proprietà, tra cui quella che diventerà poi la prima vera e propria cantina di vinificazione, nella piazza di Casteldaccia, in provincia di Palermo.

1865

La fillossera arriva in tutta Europa ma Edoardo, grazie ai suoi numerosi studi e viaggi, riesce a salvare le sue coltivazioni in Sicilia importando la barbatella americana. 
Mentre nei dintorni la filossera distruggeva ogni pianta, i suoi vigneti continuavano a crescere rigogliosamente.

1874

Edoardo, dalle grandi doti manageriali, decide di farsi affiancare da un enologo di Bordeaux, Jean Lagarde, da cui impara metodi e processi di lavorazione tipici della tradizione vinicola francese. È con lui che acquisterà dalla Francia il torchio a quattro bocche della Mabille, che gli permetterà di prelevare solo il mosto dell’uva, parte più pregiata del succo. Nasce così Corvo Prima Goccia. Nello stesso anno, Corvo raggiunge 100.000 bottiglie vendute in Italia e all’Estero e il marchio Corvo viene ufficialmente depositato presso la Prefettura di Palermo.

1964

L’azienda passa nelle mani della Regione Sicilia. Inizia il periodo della ristrutturazione, dopo la cessione della famiglia Alliata. La produzione passa da 150k a 750k bottiglie e Corvo comincia ad essere esportato, incrementando il suo fatturato dell’83%.

1994

Nasce Corvo Glicine, un progetto innovativo per quegli anni, unico e di grande successo. Glicine nasce per incontrare il gusto di chi ricerca freschezza, armonia e spensieratezza nel calice. Vini caratterizzati da un’estrema piacevolezza e da un’intensità di profumi inconfondibili. Frutto di un lavoro attento per ricreare l’armonia perfetta tra uve di qualità e innovazione.

2001

L’azienda Corvo viene acquisita da Illva Saronno Holding S.p.A., proprietaria di grandi marchi del settore Spirits e Food.

2004

Le cantine di vinificazione di Aspra vengono ristrutturate e dotate di impianti all’avanguardia per il trattamento delle uve, che mantengono intatti i profili organolettici delle varietà raccolte, garantendo inoltre un controllo costante su ogni fase della produzione.

2010

Nasce la linea dei varietali bìo di Corvo, Irmàna: Nero d’Avola, Grillo e Frappato in purezza, dedicati a coloro che ricercano il sapore autentico e identitario del singolo vitigno.

2024

Corvo raccoglie la sua duecentesima vendemmia.

L’origine del nome

Il patto con la natura

«Cra-cra! Io sono il Corvo e lui è il principe Giuseppe. Insieme abbiamo stretto un patto: io non disturberò i suoi campi e lui darà il mio nome alla sua azienda».
Secondo la leggenda la Valle Corvo di Casteldaccia prende nome in seguito al patto tra un uomo e un corvo. È a questa storia che nel 1824 si ispira il principe Giuseppe Alliata chiamando “Corvo” la propria azienda vinicola ed è a questo patto che ci siamo ispirati noi per raccontarvi i nuovi Classici Corvo. La coppia rappresenta a pieno l’identità della linea incarnando le origini storiche del brand e il patto che da due secoli l’azienda mantiene nei confronti della Natura.

Oggi è questo il nostro patto con la natura, il valore guida dell’azienda nella produzione di tutti i nostri vini e in tutte le fasi di questo processo.

La Sicilia di Corvo

Corvo ha un profondo legame con la Sicilia,
terra in cui nasce e affonda le sue radici.

I suoi vini raccontano la storia e la pluralità di climi, paesaggi, luoghi, tradizioni che rendono l’Isola una somma di terroir unici.


Dal mare alla montagna Corvo racchiude in sé tutte le emozioni che la Sicilia ha da regalare.

Le uve Corvo e il rapporto con i conferitori

Corvo acquista le proprie uve da soli conferitori siciliani, che collaborano con l’azienda da più di vent’anni. Un’importante risorsa che risiede nel valore umano, un rapporto che si nutre di stima e fiducia reciproca, valori essenziali in ogni fase del processo. L’azienda garantisce ai suoi conferitori supervisione agronomica per tutto ciò che riguarda le attività agricole, tempi e modalità di intervento sulle vigne: viene fatta un’attenta valutazione della qualità delle uve già a partire dalla vendemmia, gestita in base sia alle esigenze di produzione che al potenziale viticolo delle varie basi di coltivazione.